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Disabilità e inclusione
Figura n. 1 - Esempio di pannello tattile
L’esperienza sensoriale tattile diviene così un pretesto motivante per
sviluppare il linguaggio: dapprima è l’insegnante a guidare e verba-
lizzare l’esplorazione sensoriale, poi gradualmente il bambino viene
invitato a effettuarla autonomamente, ripercorrendo le verbalizza-
zioni o proponendone di nuove, in un processo di sviluppo progres-
sivo. Un’esperienza particolare è quella della neve finta creata con
bicarbonato e schiuma da barba, che offre sensazioni simili a quelle
della neve vera da confrontare con le sensazioni termiche dell’acqua
tiepida, delle palline di polistirolo o di altre sostanze manipolabili.
Sempre in riferimento alle sensazioni tattili, sarebbe importante, se
possibile e con le dovute cautele, far provare all’alunno con disabilità
esperienze di “immersione sensoriale” con l’intero corpo. Un’e-
sperienza totalizzante è quella dell’immersione nell’acqua tiepida;
in mancanza di questa possibilità sono stimolanti i giochi nella vasca
delle palline, con i palloncini gonfiabili o con la farina di mais.
Utilizzando farine di varie grammature, semi come le lenticchie, i
ceci o i fagioli secchi si possono proporre esperienze di manipola-
zione, di riempimento e travaso con imbuti, tubi di cartone collegati
in successione e contenitori di diversa capienza.
Naturalmente nelle stimolazioni tattili rientrano anche tutte le espe-
rienze di contatto corporeo, pressione, tepore, contenimento che
costituiscono tanta parte della relazione interpersonale tra adulto e
bambino.
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