Page 13 - Nuovo Gulliver News Settembre 2024 - Editoriale, Rubriche e cultura professionale
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le interviste





          rispondentemente c’è stata una ridu-
          zione dell’esperienza esplorativa e dei
          processi di autonomizzazione. Ci sono
          ricerche che ci dicono che il tempo che
          i bambini passano con altri bambini in
          attività non supervisionate dagli adulti
          è sempre più residuale. E questo, che
          riguarda non solo l’Italia ma tutto il
          mondo occidentale, succede per due
          ragioni: da un lato gli adulti hanno co-  © Freepik.com
          minciato a percepire come molto più
          pericoloso il villaggio reale in cui si   questo momento risultano davvero   farcita di contenuti disciplinari dove
          muovono i bambini di oggi, e dall’al-  faticosi da comprendere. Ma le pare   c’è poco spazio per una progettazione
          tro negli ultimi decenni abbiamo assi-  possibile che ci siano strenui soste-  didattica concreta. È vero che ci sono
          stito a un’enorme diffusione nei media   nitori della pedagogia digitale? Forse   le attività di tirocinio, ma poi accade
          di programmi in cui la percezione del   non sarebbe male se incominciassimo   che queste si svolgano anche in scuole
          pericolo è stata enormemente amplifi-  a interrogarci seriamente su questo ar-  dove prevale la didattica tradizionale.
          cata. Paradossalmente viviamo in co-  gomento dicendo anche che “forse ci
          munità che sono molto più protette e   eravamo sbagliati”.              Ma allora ci troviamo in un vicolo
          sicure rispetto a trenta o quarant’anni                                 cieco?
          fa, ma in realtà abbiamo la percezione   Prof. Farné, anche lei pensa che si stia   Pellai - Possiamo invertire la rotta,
          di un aumento di rischi e pericoli.  dando troppo rilievo al cosiddetto   ma a condizione di essere dispo-
          Farné - In proposito posso raccontare   “digitale”?                     sti a cambiare un bel po’ di cose.
          quello che ho avuto modo di osservare   Farné - Sulla questione delle tecnolo-  In tutti questi anni è accaduto che noi
          in un mio recente viaggio in Germa-  gie vorrei fare una precisazione. Io non   abbiamo sempre più chiesto a bambini
          nia. Nelle scuole primarie tedesche è   ho nulla contro di esse e mi sembra   e bambine, ragazzi e ragazze di ade-
          normale che ci siano laboratori di fa-  sbagliato dare la colpa ai videogiochi   guarsi ai bisogni e alle richieste del
          legnameria. Perché in Italia non pos-  o ai telefonini; d’altronde trent’anni fa   mondo adulto invertendo completa-
          siamo avere gli stessi laboratori dove   si dava la colpa alla televisione e set-  mente quello che l’umanità ha fatto in
          i bambini possano usare chiodi, mar-  tanta e ottanta anni fa si chiamavano   precedenza. Parliamo di diritti dell’in-
          telli, viti e seghetti? Inoltre, è da un   in causa il cinema o i fumetti. Secondo   fanzia ma poi abbiamo locali che pre-
          decennio che opero nella promozione   me c’è un problema di tempi: è chiaro   vedono posti a sedere lontano dai
          dell’outdoor education, che talora   che gli eccessi vanno combattuti, ma   bambini e cortili in cui nel pomeriggio
          viene vista come “pericolosa”. Posso   poi c’è il problema di ciò che i bambini   è vietato giocare a pallone perché gli
          garantire che nelle scuole dove nor-  non hanno. Voglio dire che non mi pre-  adulti devono riposare. Siamo la prima
          malmente i bambini svolgono molte at-  occupa il fatto che i bambini abbiano   generazione di adulti al mondo che
          tività didattiche all’aperto registriamo   il tablet, ma mi preoccupa invece che   vede l’infanzia come un tempo della
          indici di incidentalità assolutamente   non abbiano spazi per giocare.  vita che deve produrre profitto e ge-
          normali, anzi forse persino più bassi.                                  nerare consumi, invece che un tempo
                                              Da quanto abbiamo detto emerge      della vita che deve essere protetto, cu-
          Prof. Pellai, lei pensa che i pedagogisti   una situazione complessa da affron-  rato, educato e formato. Oggi chi sta
          potrebbero contribuire ad affrontare   tare con molteplici strumenti. La for-  crescendo è molto più studiato e osser-
          i problemi di cui stiamo parlando?  mazione dei docenti potrebbe essere   vato dagli strateghi del marketing che
          Pellai - Certamente, però prima de-  una leva importante?               dagli strateghi dell’educazione. Dob-
          vono risolvere tutta una serie di con-  Farné - Certamente, peccato che ab-  biamo cambiare radicalmente questo
          flitti al proprio interno che a me in   biamo una formazione universitaria   paradigma.



                                                                      NUOVO        NEWS n. 251 settembre 2024  13
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