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Glottodidattica per l’infanzia





          gli elementi costanti – struttura, per-  dano l’attenzione del bambino verso   oggetti, situazioni, “scatole delle sto-
          sonaggi, funzioni – che ricorrono in   i suoi elementi costitutivi, ad esempio   rie” con inizi o conclusioni di storie
          tutte le fiabe; lo schema generale   attraverso la richiesta di inventare il   da completare, silent book inventati
          della fiaba di Propp prevede: situa-  finale di una storia raccontata o letta   e costruiti in aula sono solo alcuni
          zione iniziale, rottura dell’equilibrio,   dall’insegnante, oppure di cambiarne   esempi di materiali che – se creati
          peripezie dell’eroe, ristabilimento   l’ambiente e di narrarla, descrivendo   direttamente dai bambini – avranno
          dell’equilibrio.                   i luoghi e i personaggi. Ancora, pos-  una forte valenza educativa e affet-
          Di seguito presenteremo alcune     sono essere utilizzati i silent book per   tiva, permetteranno di collegare la
          proposte metodologiche che l’inse-  chiedere ai bambini di raccontare la   pratica narrativa alla manipolazione
          gnante può realizzare con i bambini   storia a partire dall’analisi delle im-  e al coinvolgimento sensoriale, mo-
          per favorire l’invenzione e la produ-  magini.                         tiveranno all’impegno e al lavoro.
          zione di storie ben formate.       Personaggi, ambienti, situazioni pro-  Infine, un accenno al ruolo dell’in-
          La centralità dello sviluppo delle   blematiche, oggetti di storie note pos-  segnante-ascoltatore e mediatore
          competenze narrative nel bambino   sono poi essere utilizzati per creare   delle storie raccontate dai bambini:
          ci suggerisce di predisporre un vero   un nuovo racconto, oppure servire da   se da un lato l’insegnante attiverà
          e proprio laboratorio delle storie –   spunto per la costruzione collettiva di   uno scaffolding linguistico e cogni-
          uno spazio fisico e un tempo definito   storie nella quale un bambino inizia   tivo che possa guidare e facilitare la
          dedicati alla narrazione – all’interno   il racconto e a catena i compagni pro-  narrazione – ad esempio attraverso
          del quale, sfruttando anche i prin-  seguono. Per quanto il mondo edito-  la richiesta di riformulazione o con
          cipi della glottodidattica ludica ana-  riale e scolastico proponga numerosi   domande dirette di chiarimento –
          lizzati nei mesi precedenti in questa   materiali già pronti, il laboratorio   dall’altro dovrà assumere un atteggia-
          rubrica, i piccoli allievi possano svi-  delle storie può essere finalizzato an-  mento accogliente e non giudicante,
          luppare l’abilità di raccontare storie,   che alla costruzione di giochi, carte,   ascoltando le storie dei bambini qual-
          poi di produrle sia individualmente   semplici libri che faranno da punto   siasi cosa contengano, sostenendo e
          sia collettivamente e di riconoscerne   di partenza e sostegno alle attività di   riconoscendo il mondo interiore ed
          la struttura-tipo.                 invenzione di racconti.             emotivo che rappresentano, in defini-
          Le prime attività – propedeutiche alla   Cartoncini, dadi, mazzi di carte con   tiva educando all’ascolto e al rispetto
          produzione autonoma di storie – gui-  illustrazioni di personaggi, ambienti,   delle storie raccontate dagli altri.






































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