Page 7 - Progetto Tre Sei Febbraio 2024 - Demo Rivista
P. 7

Bambini cittadini

                                                                            di Italo FIORIN
                                                                                  Pedagogista






                                    Essere insegnante











             LA SCUOLA TRA IL PASSATO E IL FUTURO              tano con sé e cercare di accompagnarli verso ciò di cui
          Nella Lettera ai giudici don Milani scriveva: «La scuola   necessitano e verso il loro sogno, cioè verso la loro rea-
          […] siede tra il passato e il futuro e deve averli presenti   lizzazione. Scrive Danilo Dolci in una poesia: «C’è pure
          entrambi». Aggiungeva che educare è un’arte delicata,   chi educa, senza nascondere / l’assurdo ch’è nel mondo,
          un accompagnare i ragazzi (e i bambini) «su un filo di ra-  aperto ad ogni / sviluppo ma cercando / d’essere franco
          soio». Sono molto di più che parole suggestive, sono pa-  all’altro come a sé, / sognando gli altri come ora non sono:
          role che aiutano a capire a che cosa, principalmente, serve   / ciascuno cresce solo se sognato».
          la scuola e quindi come dovrebbero essere gli insegnanti.  In un’intervista a un gruppo di docenti sul senso dell’essere
          Don Milani colloca la scuola tra il passato e il futuro. Ri-  insegnante, uno di loro ha risposto: «Gli alunni hanno biso-
          spetto al passato, si tratta di un compito di consegna, che   gno di insegnanti che entrino in aula in modo positivo, che
          rafforza un’appartenenza. L’invito è guardare alle radici,   vedano il futuro come promessa, che sognino un mondo
          aiutare a capire che ci sono legami con le generazioni pre-  bello da costruire insieme a loro e per loro. La scuola do-
          cedenti, che nessuno è un’isola, ma parte di una comunità.   vrebbe creare-sognare-immaginare futuri insieme agli
          Una comunità famigliare, una comunità sociale, con tra-  studenti. Perché hanno bisogno di speranza. E la speranza
          dizioni, valori, memorie importanti, da non disperdere,   non si impara prima di tutto sui libri o sul web. La puoi
          da consegnare alle giovani generazioni. Tradizione viene   incontrare sui volti delle persone che la coltivano dentro.
          da una parola latina che significa, appunto, consegna. La   Noi docenti dovremmo essere questo: riflessi di speranza.
          domanda che l’insegnante deve farsi è: che cosa va con-  Allora potremmo aver qualcosa di credibile e di profetico
          segnato di prezioso, che non deve essere dimenticato, che   da dir loro, che di profezie hanno una sete estrema».
          deve essere tenuto vivo e incrementato?
          Il richiamo al futuro riguarda, invece, il viaggio verso un    IL TEMPO PRESENTE
          territorio sconosciuto, non solo per i bambini, ma per i do-  Tra il passato e il futuro: il tempo nel quale l’insegnante in-
          centi stessi, che porta don Milani a dire che l’insegnante è   contra i suoi alunni è il tempo presente, l’ora e il qui della
          un po’ un profeta: «Il maestro deve essere per quanto può   relazione educativa. Ed è nello spazio-tempo dell’incon-
          profeta, scrutare i “segni dei tempi”, indovinare negli occhi   tro quotidiano che è richiesta la delicata arte di accompa-
          dei ragazzi le cose belle che essi vedranno chiare domani   gnare gli alunni, piccoli e grandi, nella loro avventura di
          e che noi vediamo solo in modo confuso».             crescita. Anche avventura è una parola interessante, deriva
                                                               dal latino ad ventura, dirigersi verso ciò che deve venire,
             IL MAESTRO-PROFETA                                verso l’ignoto. Scrive un’insegnante, parlando della sua
          Profeta è una parola greca, il cui significato traduco libe-  professione: «Essere insegnante per me è prima di tutto
          ramente così: colui che parla prima che una cosa accada   essere presenza attenta. È essere consapevole che il mio
          (la pre-dice), quando ancora nessuno ne ha conoscenza.   lavoro non inizia in classe. Mi richiede di analizzare sce-
          E dove il maestro-profeta scorge i segni premonitori? Per   nari e bisogni reali, di costruire visioni, guardando a una
          don Milani negli occhi dei bambini.                  società democratica». Nella relazione educativa, nello spa-
          È un modo molto poetico per dire che l’insegnante ha   zio dell’aula dove per ciascun bambino è possibile incon-
          il compito di prestare grande attenzione a ciascuno dei   trare una presenza amorevole, incoraggiante, profetica, il
          suoi alunni, riconoscere i bisogni (e i sogni) che tutti por-  sogno del futuro si fa orientamento di senso.


                                                                                                                5
                                                                                          Progetto TRE-SEI Gulliver n. 226
   2   3   4   5   6   7   8   9   10   11   12