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Bambini cittadini
di Italo FIORIN
Pedagogista
Dove inizia il curricolo?
uando si parla di continuità educativa e didattica nali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo
Qentrano in gioco non solo aspetti relativi al rapporto ciclo d’istruzione (2012) offrono un grande contributo alla
che lega, o dovrebbe legare, i diversi momenti evolutivi realizzazione di una continuità sostanziale, a un curri-
che i bambini e i ragazzi vivono all’interno di contesti di colo verticale nel quale i diversi segmenti del percorso di
apprendimento (servizi per l’infanzia, scuola dell’infan- apprendimento si saldino strettamente, uniti dalla stessa
zia, scuola primaria…) che hanno una loro specificità, logica pedagogica.
una loro cultura, e che però sono sollecitati a dialogare Alle Indicazioni si aggiungono le recenti Linee pedagogiche
tra loro. La continuità riguarda anche altri aspetti, non per il sistema integrato zerosei e i successivi Orientamen-
soltanto diacronici, quali soprattutto il rapporto con i fa- ti nazionali per i servizi educativi per l’infanzia per il per-
miliari e tutte le figure adulte di riferimento dei bambini corso educativo da zero a tre anni, che si collocano nella
al di fuori del tempo scolastico, la relazione con la co- prospettiva della continuità e la rafforzano.
munità sociale. Il desiderio sarebbe quello di un’alleanza Ma come si progetta un curricolo verticale? Da dove par-
educativa, anche se la realtà propone molte problema- tire? Quali sono gli elementi che danno unitarietà a un
tiche di discontinuità. Ed è ammirabile il lavoro di ram- percorso lungo e inevitabilmente differenziato al suo in-
mendo, dialogo e ricerca di punti di contatto che vede terno, dal momento che riguarda le diverse stagioni evo-
protagoniste tante scuole. lutive dell’alunno?
Qui ci troviamo di fronte a due possibili punti di partenza,
© Freepik.com che potremmo definire top down o bottom up.
La prospettiva top down concepisce il curricolo a partire
dalle attese di fine percorso, dalle attese riguardanti i livelli
di competenza desiderabili al termine della scuola secon-
daria di primo grado. L’impostazione è deduttiva, la “su-
periorità” del grado di scuola più elevato esige che i gradi
precedenti si dispongano in modo subordinato e servente.
La visione top down del curricolo contiene una imposta-
zione curricolare gerarchica e lineare secondo la quale
il percorso di apprendimento è pensato come un itinera-
rio rigidamente step by step. Tale concezione determina
un’inevitabile gerarchizzazione non solo degli obiettivi ma
anche dei diversi segmenti scolastici. Nella progettazione
top down gli obiettivi della scuola dell’infanzia vengono
fatti derivare logicamente dalle richieste della scuola pri-
In questa breve riflessione mi limito al primo aspetto, maria e questa da quelle della secondaria di primo grado.
quello più squisitamente didattico. Le Indicazioni nazio- Ma, molto più che per la definizione degli obiettivi, la vera
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Progetto TRE-SEI Gulliver n. 227