Page 7 - Progetto Tre-Sei- Settembre 230- 2024/2025
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Bambini cittadini

                                                                            di Italo FIORIN
                                                                                  Pedagogista







                               Accogliere un bambino








              inizio dell’anno scolastico è sempre un momento de-
          L’licato nella scuola dell’infanzia. Lo è per tutti i bam-
          bini, ma in maniera particolare per quelli che varcano per
          la prima volta la porta di una scuola.
          Accogliere non è semplice né scontato. Quando un bam-
          bino entra in sezione, con lui entra una folla: i suoi geni-
          tori, i suoi fratelli, i nonni, gli zii, il “villaggio” culturale al
          quale appartiene, con il suo linguaggio, le sue tradizioni,
          i suoi valori. Varcare la soglia della sezione è iniziare un
          viaggio interculturale, entrare in un territorio diverso da
          quello familiare, con richieste, linguaggi, regole, valori che
          possono essere anche molto lontani da quelli abituali. La
                                                                                                         © Freepik.com
          diversità, che è sempre impegnativa, è anche molto edu-
          cativa, perché richiede lo sforzo di allargare la propria   comunità è il contrario di alimentare l’individualismo; ri-
          visione, di provare a guardare da altre prospettive. La di-  conoscere la ricchezza della molteplicità, che ci rende più
          versità mette alla prova punti di vista radicati, convinzioni   ricchi non perché separati, ma perché prossimi, è il contra-
          che ci sembrano ovvie, sulle quali non riflettiamo più.  rio di pensare che le diversità legittimino le diseguaglianze.
          La vera accoglienza è tale solo se è incondizionata. È fa-  L’accoglienza è l’antidoto all’indifferenza, il presupposto
          cile accogliere chi ci somiglia, chi la pensa come noi, chi   per l’uguaglianza. Ciò che ci accomuna è molto di più di
          risponde alle nostre attese. Solo un dialogo vero consente   ciò che ci differenzia. In un tempo in cui vi sono forme di
          di stare bene insieme e di camminare verso un orizzonte   povertà nuove e diversificate, si erigono muri e aumen-
          di senso condiviso.                                  tano i conflitti, è fondamentale vivere l’esperienza del farsi
          Ma perché assumersi la fatica che richiedono accoglienza   prossimo, cioè vicino, l’uno all’altro.
          e dialogo?                                           Accogliere deriva dal latino ad-cum-legere, che significa
          Che cosa giustifica la faticosa ricerca di costruire una co-  “raccogliere insieme verso”. Non si accoglie per stare
          munità tra diversi?                                  semplicemente insieme, ma per procedere verso qualcosa
          La parola comunità è molto importante. Cum munus si-  che ci ha fatto riunire. Il significato di accogliere è, dun-
          gnifica mettere in comune un dono, condividerlo con gli   que, molto ricco e suggestivo. Da un lato, richiama l’im-
          altri. La diversità è il dono che ciascuno può mettere in   portanza di abbracciare l’altro, anche se diverso da noi;
          comune, e così si crea comunità. Accogliere vuol dire farsi   d’altro lato, segnala la necessità di avere una prospettiva,
          prossimi nella diversità, senza essere invasivi. Questo vale   una direzione verso la quale andare.
          nei confronti di ogni bambina o bambino che accogliamo   Accogliere la diversità è possibile se, prima, si è capaci di
          in sezione, così come nei confronti della multiforme tribù   riconoscere ciò che ci rende tutti uguali. Jacques Maritain
          che con loro entra nell’aula.                        diceva che «educare è aiutare la persona umana a diven-
          Riconoscere, rispettare, dialogare, comunicare sono i   tare più umana». Ciò che ci rende uguali nella diversità è
          verbi dell’agire quotidiano, perché l’accoglienza non è il   il fatto che siamo tutti esseri umani. Diventare più umani,
          progetto dei primi giorni di scuola, ma il filo rosso di tutte   questa è la direzione verso la quale procedere insieme,
          le giornate. Accogliere è il contrario di escludere; costruire   questo è il compito dell’educazione.


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