Page 16 - DEMO Leggendari romani
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– Piccolini, vi lasciamo qui – disse, accarezzando i
piedini nudi dei gemelli – Buona fortuna e che gli dei
vi proteggano!
Gli schiavi se ne tornarono a palazzo, senza mai voltarsi
una volta per vedere a quale destino andavano incontro
i due gemelli, così come era stato loro ordinato.
La cesta di vimini galleggiò sull’acqua come una pic-
cola barca, ondeggiando senza mai allontanarsi trop-
po dalla riva.
Da quel momento in poi le piogge cessarono e, pian
piano, il fiume si ritirò tornando nel proprio letto, la-
sciando dietro di sé solo terreni fangosi.
E proprio fra il fango e il tronco di un fico, a due passi
dalla riva, si fermò la cesta con i gemelli; i due osser-
vavano il cielo con occhi spalancati, muovevano le
manine, gorgogliavano e a tratti piangevano.
Non erano spaventati, difficile che i figli del terribile
dio della guerra avessero paura; erano però molto af-
famati e protestavano strillando, come tutti i neonati
del mondo.
Proprio il pianto attirò l’attenzione di un grosso ani-
male che dai boschi scendeva verso valle per abbeve-
rarsi al fiume. Si trattava di una lupa.
La bestia, mamma di una cucciolata numerosa, era