Page 16 - DEMO Un mondo di parole classe 3
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•  sfoglia libri, quaderni, producendo anche fastidiosi rumori di sottofondo;

              •  interrompe il parlante con domande incoerenti o fuori tema;
              •  esprime  giudizi  affrettati, interpretando  a  suo  modo il  messaggio  che  sta
                ricevendo;
              •  dà segni di impazienza;

              •  sbadiglia;
              •  formula domande su argomenti già espressi in modo chiaro e semplice.
              Al contrario, un buon ascoltatore:
              •  mantiene alta l’attenzione sul messaggio;

              •  sospende i suoi giudizi in attesa di sentire le conclusioni del parlante;
              •  prende appunti, se necessario;
              •  rivolge il suo sguardo a quello di chi parla;
              •  mantiene un atteggiamento corretto evitando disturbi inutili; non si agita, non

                sbadiglia, non è alla ricerca di penne, matite, fogli, ma prepara ciò che gli può
                essere utile prima che il parlante inizi il suo dire;
              •  non mostra noia e insofferenza con gesti di diniego e di disapprovazione;
              •  formula domande pertinenti solo quando chi parla ha terminato la sua espo-

                sizione.
              Educare all’ascolto diventa dunque la condizione essenziale per attivare una
              comunicazione ricettiva e propositiva nei confronti degli altri, nella consapevo-
              lezza che anche chi ascolta, prima o poi, si troverà a svolgere il ruolo di parlan-

              te che desidera essere ascoltato.


              Ascolto e silenzio
              L’ascolto attivo presuppone anche un buon uso del silenzio.
              Non c’è dubbio che la vita umana è legata e connotata più dai suoni e dai ru-
              mori che dal silenzio.

              Le attività quotidiane, e anche notturne, dell’uomo sono modulate da un siste-
              ma sonoro estraneo alla sua volontà.
              Basti pensare come già nella vita intrauterina il feto riceve e sobbalza ai suoni
              che gli provengono dall’esterno per capire come essi siano connaturati con la
              vita stessa.
              A volte sono suoni piacevoli ed evocatori di stati d’animo di tranquillità e di re-
              lax, altre volte sono sgradevoli e provocatori di stress.
              I rumori di sottofondo sono innumerevoli e lo accompagnano in ogni momento
              della sua esistenza.

              Tuttavia è il silenzio che fa da contrappunto ai suoni, è nel silenzio che l’uomo
              incontra se stesso e i suoi pensieri più intimi e personali, è con il silenzio che
              entra in armonia con la natura e in relazione con gli altri.



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