Page 24 - Rivista Novembre 2021
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Valutazione formativa
              FEEDBACK





        ad esempio: «Cosa pensi di fare per   a favorire l’ascolto e la comprensione   svolgerlo o che il compito fosse
        migliorare?», stimolando così la ri-  del messaggio.                       troppo difficile;
        flessione personale, il senso di auto-  Abituare gli alunni a darsi feedback   3  la instabilità/stabilità di una causa;
        nomia, e la fiducia in sé stessi.   a vicenda può essere molto utile,      ad esempio, uno stato momenta-
        Infine, va assolutamente evitato di   poiché si offre loro l’opportunità di   neo di malessere o un evento per-
        esprimere un feedback come se il    focalizzarsi meglio sui risultati da   turbante (in questo caso il soggetto
        compito o il comportamento do-      raggiungere e di sentirsi parte di una   sa che riprovando potrà andar me-
        vesse avere la funzione di “accon-  comunità di apprendimento in cui ci    glio) rispetto a una condizione sta-
        tentare l’insegnante”: «Mi hai deluso   si sostiene a vicenda. Chiaramente,   bile (ad esempio la convinzione di
        nel compito di oggi». Un feedback   occorre insegnare loro come for-       non essere abbastanza intelligenti,
        di questo tipo non è corretto, il “Mi   mulare feedback efficaci, facendo   o di non essere “portati” per una
        hai” indica un rapporto di causalità,   prima da modello e poi proponendo   determinata disciplina);
        come se l’azione dell’alunno fosse la   obiettivi chiari e indicatori da usare   3  la controllabilità/incontrollabi-
        causa dell’emozione dell’insegnante   come punti di riferimento per la loro   lità: un conto è aver fiducia di
        e lo scopo del compito fosse quello   elaborazione.                        potercela fare con l’impegno e la
        di compiacere il docente e non di   Dal punto di vista di chi riceve il    perseveranza, un altro pensare che
        mostrare l’apprendimento raggiunto.   feedback è utile richiamare la teoria   tutto dipenda dal caso o dalla for-
                                            di Bernard Weiner sulle attribuzioni   tuna.
           LE ATTENZIONI NECESSARIE         causali, ossia sulle modalità con cui   A seconda della combinazione di
           PER CHI INVIA E CHI RICEVE       le persone spiegano le ragioni dei   tali attribuzioni causali l’alunno po-
           IL FEEDBACK                      loro successi o insuccessi. Weiner ha   trebbe accogliere il feedback e im-
        In relazione all’efficacia del feedback   individuato tre categorie per classi-  pegnarsi per migliorare, oppure ri-
        vanno considerate le variabili legate   ficare i tipi di cause a cui vengono   fiutare il feedback e il conseguente
        al soggetto che lo fornisce e a colui   ricondotte queste spiegazioni:   impegno per il miglioramento. L’ide-
        che lo riceve.                      3  il locus of control: interno o    ale sarebbe fare in modo, anche at-
        È necessario che l’insegnante, il sog-  esterno; ad esempio, è diverso   traverso l’elaborazione del feedback,
        getto che invia il feedback, sviluppi   pensare che gli errori commessi   che l’alunno diventi consapevole di
        fiducia negli alunni e abbia un at-    in un compito dipendano dalla     come il risultato dipenda da lui (locus
        teggiamento positivo verso l’errore    propria disattenzione o mancanza   of control interno), convinto della ca-
        come opportunità di miglioramento,     di preparazione, rispetto che rite-  pacità di migliorare (instabilità delle
        in modo da far percepire il momento    nere responsabile l’insegnante di   condizioni negative), in grado di con-
        di revisione in maniera costruttiva    non aver promosso l’acquisizione   trollare il suo impegno e di chiedere
        e non come un momento ansiogeno        degli apprendimenti necessari per   aiuto (controllabilità).
        da evitare.
        Combinando empatia e coerenza
        educativa, il docente di solito è ri-
        conosciuto dagli alunni come una
        figura autorevole e attendibile, in
        cui si può avere fiducia e che dà
        sicurezza.
        Se poi nella comunicazione orale
        egli è attento a mantenere il contatto
        oculare e un tono di voce che tra-
        smette rispetto e sensibilità per l’au-
        tostima dell’alunno, ciò contribuisce


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