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Disabilità e inclusione
di Laura BARBIRATO
Dirigente scolastica
La gestione delle crisi le crisi
La gestione del
comportamentalii
comportamental
Criteri generalii
Criteri general
on l’espressione “crisi comportamentale” ci si riferisce termini di contenimento (per assicurare l’incolumità di
Ca quei comportamenti esplosivi e dirompenti, spesso tutti quando si manifestano). A tal fine, come abbiamo
improvvisi, che un alunno può presentare a scuola e che visto nell’articolo precedente , occorre in primo luogo
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possono arrivare all’aggressività fisica e verbale. comprendere quali condizioni e situazioni determinano
Si tratta di situazioni legate alla difficoltà del bambino ad con maggiore frequenza la comparsa delle crisi compor-
adeguarsi alle regole della vita sociale, che si esprimono tamentali, cercando poi di individuare quali modifiche sia
in condotte intense che possono comportare rischi e creare possibile apportare e quali percorsi didattici possano risul-
danni alla persona stessa, agli altri (compagni, insegnanti, tare di supporto (alfabetizzazione emotiva, apprendimento
personale scolastico) e ai materiali scolastici. In genere il di forme di comunicazione alternativa, gestione della rab-
bambino manifesta tali comportamenti perché rappresen- bia). In secondo luogo, quando la crisi comportamentale si
tano per lui l’unica modalità di reazione possibile, non presenta, bisogna gestirla efficacemente sulla base di uno
disponendo delle necessarie abilità per mettere in atto specifico protocollo che descriva l’intervento da attuare
tipologie di risposta diverse. Il tratto comune delle crisi con una chiara indicazione di cosa fare e come farlo, in
comportamentali è la rabbia, che esplode soprattutto nel modo da mettere in sicurezza l’alunno, i compagni e il
caso di incapacità dell’alunno di ottenere quello che vuole, personale scolastico.
bassa tolleranza alla frustrazione, inadeguata capacità di La crisi comportamentale non deve mai essere sottovalu-
mediazione e contrattazione, insufficiente capacità di au- tata, perché rappresenta per ciascun bambino una ferita
tocontrollo e di gestione delle emozioni. All’origine della psicologica (oltre alle eventuali possibili conseguenze
crisi di rabbia ci sono importanti difficoltà di elaborazione fisiche) e una lacerazione del tessuto relazionale della
mentale dei propri bisogni (per cui vi è un immediato classe; inoltre, le conseguenze traumatiche si cumulano
passaggio all’atto, senza il filtro del pensiero) e altrettanto nel tempo, generando turbamento nella vita dell’istituzione
importanti difficoltà a comunicarli in modo funzionale a scolastica tutta. La coerenza educativa da parte di tutte le
ricevere risposte. figure adulte in questi casi è fondamentale e per questo
motivo va ricercata la sinergia con la famiglia ed eventual-
L’INTERVENTO EDUCATIVO mente con i servizi sanitari e sociali.
È possibile intervenire in modo educativo per far fronte
alle crisi comportamentali, sia in termini di prevenzione
1. Barbirato L., La progettazione degli interventi relativi ai disturbi del
(per evitarle, o almeno diradarle e depotenziarle), sia in comportamento, Nuovo Gulliver News n. 248, marzo 2024.
14 NUOVO NEWS n. 249 aprile 2024