Page 9 - Nuovo Gulliver News Aprile 2024 - Demo Rivista Cartacea
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Di fronte ad alunni che manifestano questo disagio, l’a-
          spetto dell’apprendimento dei contenuti disciplinari di-
          viene secondario rispetto all’intervento educativo da met-
          tere in atto per sostenerlo, poiché un equilibrio interiore
          e un sereno rapporto con gli altri sono gli indispensabili
          presupposti della “disponibilità ad apprendere”. Questa
          consapevolezza aiuta a concentrare gli sforzi per cercare
          quantomeno di attenuare l’intensità dei problemi compor-
          tamentali dell’alunno.


             COSA FARE E COSA NON FARE
          Quando un alunno manifesta una crisi comportamentale                                           © Freepik.com
          è inutile chiedergli continuamente «Perché fai così?», dal
          momento che si tratta di reazioni non del tutto sotto il suo   derivano da un eccesso di stress; sono inoltre in pericolo
          controllo consapevole e quindi non è in grado di spiegarlo.   gli insegnanti e gli altri bambini, dal punto di vista fisico
          È più utile invece cercare di capire quale innesco ha dato   e psicologico. Per mettere l’alunno in condizione di non
          il via all’esplosione e cosa “guadagna” l’alunno da questo   farsi male e di non far male ad altri, è opportuno aver già
          comportamento: agire sugli antecedenti e sui conseguenti   predisposto uno spazio tranquillo e protetto dove poterlo
          può consentire di limitare la probabilità che la crisi si   accompagnare per calmarsi. A questo riguardo è necessario
          manifesti o almeno attenuarne l’intensità o la durata.   fare un’attenta ricognizione dei possibili elementi di peri-
          Rispetto agli antecedenti, è importante curare i momenti   colosità presenti nei diversi ambienti, nel caso si manifesti
          non strutturati (i cambi di insegnante, i percorsi di ingresso   una crisi comportamentale grave. Come prassi preventive
          e uscita, gli intervalli, gli spostamenti per andare in bagno   sono utili la chiusura a chiave di ogni aula non utilizzata
          o in mensa), perché è quando si allenta la vigilanza che   che contenga sussidi e materiali didattici, la verifica della
          facilmente si creano occasioni di tensione.           sicurezza degli arredi e delle vetrate e l’incremento della
          Di fronte a una crisi comportamentale occorre prendere   vigilanza nei corridoi e alle uscite.
          le opportune distanze emotive per essere in grado di   Tutto il personale scolastico deve essere al corrente di
          controllarsi e non farsi psicologicamente coinvolgere,   cosa è opportuno ed efficace fare e di cosa invece non
          sforzandosi di non prendere le cose sul piano personale.   fare, in modo da evitare il rischio che l’errore di qualcuno
          I problemi di comportamento non sono frutto di una cattiva   vanifichi lo sforzo di molti. I collaboratori scolastici sono
          volontà (l’alunno “non vuole”) ma, almeno in buona parte,   fondamentali nella gestione delle crisi comportamentali
          di incapacità del bambino di gestire mentalmente le sue   degli alunni, sia dal punto di vista della vigilanza per ga-
          emozioni, differire la gratificazione, interpretare i segnali   rantire l’incolumità, sia da quello educativo: mantenere
          sociali ed esprimere i propri disagi in modo efficace. Per   l’autocontrollo, sapere come depotenziare le reazioni
          risolvere il problema è perciò importante trovare il modo   dell’alunno, evitando di sovrastimolarle o di rinforzale,
          di insegnargli a sostituire il comportamento inadeguato con   sono competenze che tutto il personale dovrebbe con-
          un altro comportamento che lo porti a veder soddisfatto   dividere.
          il suo bisogno.                                       È opportuno che sia una sola persona a occuparsi di ge-
          Se verifichiamo che un approccio non funziona, occorre   stire la crisi dell’alunno, salvaguardando la riservatezza
          cambiarlo, non ripeterlo magari intensificandolo. Ad esem-  in relazione all’evento; di dare indicazioni su come pren-
          pio, se coccolare un bambino in crisi non lo calma, meglio   dersi cura degli altri bambini, allontanandoli per evitare
          smettere; se sgridarlo lo agita di più, meglio non rimbal-  tensioni; di chiedere, se necessario, il supporto di una se-
          zare simmetricamente la sua rabbia! Quando il bambino   conda persona, di avvisare il coordinatore del plesso o il
          è fuori controllo, è controproducente incalzarlo.     dirigente scolastico se le cose si complicano.
          Nel corso di una crisi comportamentale di tipo esplosivo,   Infine, è importante mantenere sempre la calma, e questo
          il primo a essere in pericolo è l’alunno stesso, che rischia   è più facile se ci si organizza preventivamente prevedendo
          di farsi male e di subire le conseguenze psicofisiche che   tutte le eventualità.


                                                                     NUOVO         NEWS n. 249 aprile 2024  15
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