Page 13 - Progetto TreSei Gulliver Ottobre 2023
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Ambienti di apprendimento come “terzi educatori”
di Stefania BIGI
Pedagogista, Dirigente scolastico
in comando presso il Ministero
dell’Istruzione e del Merito,
L’ambiente parla componente della Commissione
nazionale zerosei
Racconto a puntate
I bambini sono seduti intorno ai tavoli. La maestra propone la lettura di un libro illustrato; si siede e inizia a narrare. Su-
bito alcuni bambini si agitano sulle sedie: la maestra è alle loro spalle e non riescono a vederla. Qualcuno si alza in piedi,
scatenando le rimostranze dei compagni; c’è chi si giustifica, chi brontola, chi contrattacca. L’attenzione è compromessa:
la maestra interrompe la lettura e gira le sedie. Riprende il racconto e mostra un’immagine. I bambini più lontani si la-
mentano: “Io non vedo”, “Tira giù la testa”. Chi vuole seguire la storia è infastidito dall’interruzione e protesta. Chi si
sente di impiccio si difende, si scusa, si dimena. Qualcuno si siede per terra, si corica, urta il vicino, ride. Il disturbo re-
ciproco diventa un gioco divertente. Più volte la maestra deve sospendere il racconto alla ricerca di soluzioni organiz-
zative. La lettura prosegue con scarsa concentrazione e alta frustrazione di tutti. Alla fine, nella memoria dei bambini,
della storia resta ben poco.
AMBIENTE SCUOLA di incoraggiare relazioni, di accom- fusa, arredi disposti in modo casuale,
L’ambiente educativo, inteso come pagnare e sostenere apprendimenti. materiali vecchi, rovinati, riposti
organizzazione di spazi, tempi, ma- Uno spazio strutturato in funzione senza criteri… L’organizzazione della
teriali, esperienze, rappresenta la dell’attività da svolgere e delle abi- giornata non pensata in funzione del
“trama visibile” del curricolo di una lità e autonomie dei bambini, la pre- territorio, delle attività, dei bambini e
scuola, in quanto «agevola il buon visione di un’adeguata successione dei familiari, del personale, e la com-
funzionamento della vita quotidiana e durata dei diversi momenti della posizione non calibrata dei gruppi di
e il benessere dei bambini, consente giornata, la determinazione della di- lavoro trasmettono scarsa attenzione
di dare ordine e prevedibilità alle mensione e della composizione dei e scarso interesse per il benessere dei
esperienze e contribuisce a promuo- gruppi più idonee al tipo di espe- singoli e del gruppo. Viceversa, la
vere il consolidamento dell’identità, rienza da vivere insieme, la scelta di cura degli aspetti organizzativi co-
la progressiva autonomia, la conqui- materiali e strumenti di lavoro adatti munica valore. L’ambiente, infatti,
sta delle competenze» . Relazioni, agli obiettivi sono importanti quanto influenza i comportamenti di chi vi
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spazi, tempi, materiali sono elementi l’attività educativa e didattica stessa, abita. Un ambiente pulito, curato,
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determinanti «nella costruzione di in quanto contribuiscono alla crea- ordinato e organizzato stimola chi lo
un ambiente ad alta intensità peda- zione di un clima sereno, riducono vive a prendersene cura; un ambiente
gogica e educativa» . Un ambiente l’impatto dei (comunque inevitabili) trascurato chiama, invece, sciatteria.
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“educativo” è capace di accogliere imprevisti, consentono agli adulti e Se il pavimento è pulito, viene spon-
e stimolare curiosità ed esplorazioni, ai bambini di dedicare tutta la pro- taneo pulirsi le scarpe prima di en-
pria energia all’esperienza e alla re- trare; se la puntualità è considerata
lazione.
1. Linee pedagogiche per il sistema integrato
zerosei, decreto ministeriale 22 novembre L’AMBIENTE PARLA 3. È la “teoria delle finestre rotte” introdotta
2021, n. 334, p. 24. da George L. Kelling e James Q. Wilson nel
2. Orientamenti nazionali per i servizi educa- Spazi disordinati, pareti strabordanti 1982 nell’articolo Broken Windows – The
tivi per l’infanzia, decreto ministeriale 24 di documentazione appesa alla rin- police and neighborhood safety, in The
febbraio 2022, n. 43, p. 40. Atlantic Monthly.
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