Page 10 - Nuovo Gulliver News Marzo 2022 - Rivista Versione Web
P. 10

Quadrante giuridico






        flittivi della personalità del discente.

        Secondo la giurisprudenza, commette il reato di abuso dei mezzi di

        correzione l’insegnante che supera i limiti che l’ordinamento pone all’e-

        sercizio del potere correttivo e disciplinare nei confronti della persona

        offesa, ad esempio quando l’azione correttiva è esplicitata con modalità

        inadeguate rispetto al fine oppure per perseguire un interesse diverso

        da quello per il quale il potere sia stato conferito dall’ordinamento.

        Sennonché, mentre il reato punito dall’art. 571 può essere integrato

        anche da un unico atto purché circoscritto nell’ambito di quello che

        potremmo definire un “eccesso di potere correttivo”, inteso come in-

        tervento sproporzionato rispetto alla condotta deviante del minore, il

        reato di maltrattamenti esige sempre una pluralità di azioni.

        Come afferma la Cassazione (sentenza 15 settembre 2021, n. 41745),

        tale reato richiede «una sequenza di fatti, per lo più commissivi, ma an-

        che di natura omissiva, i quali isolatamente considerati possono anche

        essere non punibili (atti di infedeltà, di umiliazione generica), ovvero

        non perseguibili (ingiurie, percosse o minacce lievi), o procedibili solo

        a querela, ma che acquistano rilevanza penale per effetto della loro

        reiterazione nel tempo; sicché può affermarsi che la condotta si perfe-

        ziona allorché si realizza un minimum di tali condotte, collegate da un

        nesso di abitualità». Non è necessario che tali atti siano realizzati per

        un tempo prolungato, essendo sufficiente «la loro ripetizione anche se

        perimetrata entro un limitato contesto temporale». In definitiva, si può

        affermare che la demarcazione tra le due fattispecie sia segnata dalla

        natura abituale dei maltrattamenti e dall’unicità del disegno criminoso

        perseguito nell’esecuzione delle azioni, non rilevando in senso contra-

        rio il fatto che nell’arco del periodo di riferimento «siano riscontrabili

        nella condotta dell’agente periodi di cosiddetta “normalità” e anche

        di intesa con il soggetto passivo».




                                                                                                             7
                                                                   NUOVO         NEWS n. 229 febbraio 2022
   5   6   7   8   9   10   11   12   13   14   15