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tessuto cellulare sarà necessario il ricorso a un microscopio.

        L’osservazione di una trasformazione di tipo fisico o chimico è più com-
        plessa: deve essere prolungata nel tempo e accompagnata dalla raccolta

        di dati e dalla loro organizzazione in tabelle o grafici, al fine di poter
        corroborare o falsificare un’ipotesi, individuare relazioni di correlazione

        o di causa-effetto, giungere a conclusioni.
        La condizione fisica e quella psicologica dell’osservatore costituiscono

        ulteriori aspetti da prendere in considerazione. Quando si è stanchi, ar-
        rabbiati, annoiati, difficilmente l’osservazione potrà essere condotta con

        accuratezza e in modo prolungato, e i risultati saranno quasi certamente
        diversi da quelli raggiunti mediante osservazioni condotte in condizioni

        personali opposte. Le considerazioni fin qui esposte portano alla ne-
        cessità, nell’ambito scolastico, di dedicare specifici momenti di allena-

        mento all’osservazione, inizialmente in modo guidato. Di seguito alcuni
        suggerimenti operativi.



            COME SVILUPPARE LA CAPACITÀ DI OSSERVAZIONE

        Disegnare, descrivere, riconoscere
        Un gioco che talvolta viene proposto ai bambini fin dai primi anni di vita

        è quello di ricordare alcuni dettagli di un disegno o di un’immagine
        sottratti alla visione dopo un intervallo di tempo definito.

        Gradualmente, con l’aumento dell’età e l’incremento dell’abilità di
        osservazione, le immagini proposte diventano più complesse e correlate

        a specifici argomenti trattati. Si potrà così giungere anche all’osser-
        vazione di dati e grafici, che possono essere ancor meglio compresi

        e interpretati facendo ricorso a semplici elaborazioni matematiche.
        Un’attività idonea a far cogliere agli alunni come spesso non osser-

        viamo realmente gli oggetti, forse perché non ci è chiaro quali siano gli
        scopi dell’osservazione, è il “Test delle clementine” . A ogni alunno
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        viene data una clementina, con l’invito a disegnarla nel modo più
        preciso possibile senza specificare inizialmente a che cosà servirà

        questo disegno. Le clementine vengono poi riunite su un tavolo o su


        1.  v. Guichard J. (1998), Observer pour comprendre les sciences de la vie et de la Terre, Collection pédagogies pour demain, Hachette Éducation.


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