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FEEDBACK V
Valutazione formativaalutazione formativa
cificità è data dal fatto che va fornito personalmente all’alunno, det-
tagliando cosa e come egli dovrebbe migliorare. Ad esempio: «Hai
descritto l’oggetto solo
globalmente, guardan-
dolo di fronte; potresti
migliorare individuando
i particolari e osservan-
dolo da più punti di vi-
sta». Conoscere i pro-
pri alunni e tener conto
delle loro differenze
permette di scegliere se
limitarsi a informare su cosa potenziare o se offrire ulteriori elementi
di guida. Ad esempio, al feedback precedente si potrebbe aggiungere:
«Ruota l’oggetto o guardalo dall’alto, scrivi cosa vedi nel dettaglio».
Il feedback, infine, deve essere espresso al momento giusto, quando
serve: se verbale, immediatamente dopo la prestazione o il compito
in modo da fornire per tempo all’alunno le informazioni necessarie
per migliorare; dopo il feedback è utile offrire l’opportunità di usare
le informazioni ricevute per ripetere la prestazione facendo atten-
zione ai suggerimenti forniti. Di fatto, solo quando gli alunni usano
le informazioni fornite dal feedback per migliorare le prestazioni
successive, si può dire che il feedback è stato efficace.
COME COMUNICARE IL FEEDBACK
Il modo di comunicare il feedback può determinarne l’efficacia. È
necessario mettersi nei panni dei soggetti ai quali ci si rivolge e usare
un linguaggio adeguato a essi, perché possa essere comprensibile e
accettato.
Si possono distinguere almeno tre componenti del feedback: un
giudizio di valore; il commento e la descrizione dei punti forti e dei
punti deboli dimostrati; le indicazioni su ciò che serve per migliorare
in vista di azioni future.
Il giudizio di valore è un incipit che avvia il feedback, e motiva all’a-
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