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Valutazione formativaalutazione formativa
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FEEDBACK
FEEDBACK
legate al soggetto che lo fornisce e a colui che lo riceve.
È necessario che l’insegnante, il soggetto che invia il feedback, sviluppi
fiducia negli alunni e abbia un atteggiamento positivo verso l’errore
come opportunità di miglioramento, in modo da far percepire il mo-
mento di revisione in maniera costruttiva e non come un momento
ansiogeno da evitare.
Combinando empatia e coerenza educativa, il docente di solito è
riconosciuto dagli alunni come una figura autorevole e attendibile,
in cui si può avere fiducia e che dà sicurezza.
Se poi nella comunicazione orale egli è attento a mantenere il con-
tatto oculare e un tono di voce che trasmette rispetto e sensibilità
per l’autostima dell’alunno, ciò contribuisce a favorire l’ascolto e la
comprensione del messaggio.
Abituare gli alunni a darsi feedback a vicenda può essere molto utile,
poiché si offre loro l’opportunità di focalizzarsi meglio sui risultati
da raggiungere e di sentirsi parte di una comunità di apprendimento
in cui ci si sostiene a vicenda. Chiaramente, occorre insegnare loro
come formulare feedback efficaci, facendo prima da modello e poi
proponendo obiettivi chiari e indicatori da usare come punti di rife-
rimento per la loro ela-
borazione.
Dal punto di vista di
chi riceve il feedback
è utile richiamare la te-
oria di Bernard Weiner
sulle attribuzioni cau-
sali, ossia sulle moda-
lità con cui le persone
spiegano le ragioni dei
loro successi o insuccessi. Weiner ha individuato tre categorie per
classificare i tipi di cause a cui vengono ricondotte queste spiegazioni:
3 il locus of control: interno o esterno; ad esempio, è diverso pen-
sare che gli errori commessi in un compito dipendano dalla propria
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