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utilizzo di strumenti compensativi…), i disturbi del com-
portamento possono mettere in crisi il senso di autoeffica- © Freepik.com
cia del docente, provocando una serie di effetti negativi di
cui occorre essere consapevoli e che si può imparare a cer-
care di prevenire per impedire che la situazione degeneri.
Rinforzando le nostre competenze professionali possiamo
però fronteggiare le diverse dimensioni del problema:
le difficoltà nell’interazione insegnante-alunno, quelle tra
l’insegnante e l’intera classe, quelle degli alunni tra loro
e anche tra le famiglie, oltre che tra scuola e famiglie.
Sappiamo bene infatti che l’alunno instabile, iperattivo,
insofferente alle regole, provocatorio, oppositivo, aggres-
sivo può condizionare il clima della classe, esasperare
l’insegnante, creare reazioni di evitamento e contro-ag-
gressione da parte dei compagni, provocare la reazione
delle famiglie dei compagni che possono arrivare ad
accusare la scuola di non saper tutelare abbastanza i loro
figli. Disporre di strumenti di intervento evita pensieri di
insicurezza professionale da parte dell’insegnante, che
spesso teme di non riuscire a tenere sotto controllo la
situazione, di non saper ottenere rispetto da parte dell’a- LE STRATEGIE PER L’INCLUSIONE
lunno “difficile” e di conseguenza sente di perdere cre- La scuola non può però rinunciare alla propria missione
dibilità agli occhi dell’intera classe. Il disturbo del com- di inclusione. Alcuni suggerimenti possono aiutare a in-
portamento non sempre configura il diritto ad avvalersi dividuare strategie e percorsi efficaci per affrontare con
dell’insegnante di sostegno; capita così che l’insegnante successo anche queste difficili situazioni. Poiché una
senta il bisogno di aiuto e magari richieda l’intervento del componente determinante dei disturbi del comportamento
dirigente scolastico; ma il ricorso a supporti esterni, se è di natura relazionale, è proprio attraverso opportuni in-
reiterato, può diventare un boomerang e sancire, anche terventi educativi che possiamo arrivare a “normalizzarli”
agli occhi degli alunni, l’incapacità del docente di gestire quanto basta per arrivare a un “accomodamento ragione-
autonomamente la situazione . Infine, il tempo impiegato vole” che sia soddisfacente per tutti.
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a cercare di riportare all’ordine la condizione della classe Una scuola inclusiva è certamente una scuola di qualità
ha ricadute sull’efficace svolgimento delle attività didat- perché, se sa rispondere adeguatamente alle esigenze degli
tiche. È dunque evidente che prendersi cura di bambini alunni “diversi”, sicuramente saprà rispondere ai bisogni di
con problemi di comportamento è particolarmente diffi- tutti. La varietà è un dato di fatto e porta con sé difficoltà,
cile e può generare stanchezza, scoraggiamento, senso ma anche opportunità. Se la diversità è assunta come una
di frustrazione. Genitori e insegnanti possono essere caratteristica imprescindibile, può diventare l’occasione
tentati di gettare la spugna, oppure (soprattutto i genitori) per un rinnovamento metodologico e didattico efficace per
possono essere spinti a negare il problema, ad assuefarsi tutti gli alunni. Inoltre, se l’insegnante riesce a impostare
progressivamente, a tollerare livelli di comportamento un lavoro didattico efficace, flessibile, aperto alla sfida con
inadeguato assolutamente inaccettabili; o ancora, al con- l’imprevisto, anche il suo livello di competenza professio-
trario, venire coinvolti in cortocircuiti contro-aggressivi nale farà uno scatto in avanti, il suo senso di autoefficacia
con esplosioni di rabbia che portano a un ulteriore ina- si accrescerà e con esso il benessere personale.
sprimento del problema. Nei prossimi articoli approfondiremo l’esame delle di-
verse componenti dei disturbi del comportamento dirom-
pente e individueremo le possibili modalità di intervento
2. Si veda a tal proposito la dispensa Disturbi provocatori e disagio fami-
liare, di Laura Barbirato, all’interno dell’E-Seminar Lavorare in classe per gestire le difficoltà e affrontare con successo la sfida
con studenti con problemi emotivi e comportamentali: casistiche a
confronto, AIDEM, 2019. dell’inclusione.
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