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CLIMI E RELAZIONI








        per paura che il confronto si traduca   vista, ma anche saper ammettere di   tivo. Ecco alcuni suggerimenti in
        in scontro. Ebbene, non vi è nulla   aver sbagliato.                     proposito:
        di più sbagliato di questo, perché è                                      focalizziamoci sul problema o sul
        di fatto impossibile evitare sconfi-    ASCOLTARE E COMUNICARE             progetto senza farci condizionare
        namenti e perché eludere sistema-      IN MODO COSTRUTTIVO                 da giudizi o pregiudizi sulle per-
        ticamente il confronto porta a un   Noi stiamo bene con chi ci ascolta     sone;
        progressivo accumulo di tensione    e saper ascoltare è un presupposto    guardiamo sempre avanti e mai in-
        e di rancore, che finiscono con lo   fondamentale per costruire buone      dietro, ignorando le attribuzioni di
        sfociare in esplosioni di dissenso e   relazioni. L’ascolto deve ovviamente   colpa per eventi del passato;
        aggressività spesso irreparabili.   essere vero, attivo, empatico, nel    evitiamo la tentazione di cercare
                                            senso che dovrebbe essere un’occa-     negli altri la causa dei nostri pro-
           INVESTIRE IN FIDUCIA             sione dialogica per conoscere l’altro,   blemi, sfruttiamo gesti simbolici di
           NEGLI ALTRI                      capirlo, condividerne le emozioni. In   avvicinamento (anche una stretta
        Beck  sottolinea che la relazione si   cinese la parola ascolto è composta   di mano, un piccolo omaggio, una
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        centra sui pensieri e sulle emozioni   da diversi segni che significano orec-  “carezza” non necessariamente
        oltre che sui comportamenti, e che   chio, tu, attenzione condivisa, cuore,   data con la mano, a volte basta
        i pensieri negativi si traducono in   e si riferisce a un ascolto che non   un sorriso);
        distorsioni cognitive, ovvero in er-  mette in gioco solo la sensorialità,    se ci accorgiamo che le emozioni
        rori che commettiamo nei processi di   ma anche le emozioni.               rischiano di prevalere cerchiamo
        valutazione e giudizio. I rapporti che   Un primo aspetto da curare riguarda   di contenerle (spesso basta una
        meglio funzionano sono indubbia-    quindi la creazione di occasioni di    piccola pausa);
        mente quelli basati sulla fiducia, ma   ascolto. Evitiamo dunque il più pos-   sforziamoci di capire se ci sono
        quest’ultima va sempre conquistata.   sibile di comunicare le cose a cui   soluzioni che possono andare a
        Quasi mai ci si fida a prima vista, e   attribuiamo una certa rilevanza con   beneficio di tutti, e in ogni caso
        anzi ci hanno insegnato fin da bam-  e-mail o WhatsApp; meglio il tele-    proviamo a ricercare più soluzioni
        bini a diffidare degli estranei perché   fono, ma ancor meglio la ricerca di   possibili invece di una sola.
        potenzialmente pericolosi. Come ac-  situazioni in cui gli sguardi si pos-
        cogliamo il nuovo arrivato sul posto   sono incontrare.                     LE DIVERSE FORME DI
        di lavoro? Di solito l’atteggiamento   Per affrontare problemi ed elaborare   CONFLITTO
        è “vediamo come si comporta”, os-   progetti insieme agli altri occorre   Il conflitto è sempre dannoso? Asso-
        sia una giocata di sfiducia. Ebbene,   poi comunicare in modo costrut-   lutamente no. Gli studi di psicologia
        se iniziamo le nostre relazioni dif-
        fidando dell’altro otterremo diffi-
        denza, distacco e creeremo le basi                                                                     © Freepik.com
        per l’insorgere di eventi pericolosi
        dal punto di vista relazionale. C’è
        bisogno di autenticità. Le buone re-
        lazioni lo esigono: dobbiamo evitare
        la finzione, la piaggeria, l’opportu-
        nismo, mettendo invece in gioco il
        meglio di noi. È certamente impor-
        tante sostenere il proprio punto di


        6.  Beck A. T., Rush A. J., Shaw B. F., Emery G.
          (1979), Cognitive Therapy of Depression,
          Guilford Press, New York.


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