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a scuola di teatro
                                            a scuola di teatro










                       L’importanza del contatto















                    di Marina SCREPANTI                      darli attraverso un per-
                    Docente di scuola primaria, formatrice   corso libero sul palco
                                                             sul quale avremo spar-
                                                             pagliato vestiti, libri e
          e esperienze teatrali aiutano a entrare in contatto con   oggetti di vario tipo.
       Lgli altri, un contatto fatto non solo di parole ma anche   Quando delle coppie
       di gesti, sguardi, abbracci. Entrare in contatto con gli altri e   si incontrano, invi-
       non rimanere isolati e chiusi nel proprio mondo è uno degli   tiamo i due bambini a “conoscersi” attraverso il tatto.
       aspetti più interessanti del “fare teatro”. Quest’esperienza
       ci aiuta a riconoscerci come qualcuno di speciale e parti-   Solo quando te lo dirò io!
       colare, diverso dagli altri, ci permette di comprendere che   Spieghiamo il significato della parola “ipnosi” e chiariamo
       intorno a noi ci sono altri con idee, emozioni, sentimenti e   che si tratta di una tecnica che permette all’ipnotizzatore di
       necessità talvolta differenti dai nostri, ci aiuta anche ad ac-  far cadere una persona in una sorta di sonno controllato e
       cettare queste diversità e scoprire le potenzialità di ogni in-  di fargli fare ciò che si vuole. Quindi, diciamo che noi fin-
       dividuo con cui veniamo in contatto, valutando cosa la sua   geremo di ipnotizzare qualcuno. Mostriamo con l’esempio
       conoscenza ci porterà e cosa noi potremo offrire.     ciò che tutti dovranno fare in seguito. Mettiamo la nostra
       Il contatto non è solo quello fisico, il primo che ci viene in   mano a circa venti centimetri dal viso di un bambino e chie-
       mente, fatto di abbracci, strette di mano o anche solo dello   diamogli di seguire con lo sguardo e i movimenti del capo
       stare vicini, ma anche visivo. Con lo sguardo e attraverso   tutti gli spostamenti che faremo senza modificare mai la di-
       la sua intensità o fissità o sfuggevolezza si riesce a comuni-  stanza mano-viso. Muoviamo la mano in tutte le direzioni
       care tanto del proprio io, dei propri sentimenti, delle pro-  in modo lento così che
       prie emozioni.                                        “l’ipnotizzato” possa se-
       Il contatto verbale è una modalità più complessa perché ri-  guirne senza difficoltà i
       chiede una certa abilità nell’esporre oralmente le proprie   movimenti senza mai
       idee e nel catturare e mantenere viva l’attenzione dell’altro.  staccare lo sguardo da
       Questo percorso aiuterà i piccoli aspiranti attori a guardarsi   essa. Dopodiché, fac-
       intorno con curiosità e attenzione, mettendosi in contatto   ciamo provare agli
       con chi è sul palco, sia fisicamente sia attraverso gli occhi   alunni.
       o le parole.
                                                                 Persi in uno sguardo
          Ti conosco a occhi chiusi                          Organizziamo i bambini a coppie, facciamo disporre i com-

       Organizziamo la classe a coppie e facciamo bendare uno   ponenti uno di fronte all’altro e invitiamoli a guardarsi negli
       dei due componenti. Al nostro via, gli alunni senza bende   occhi dal primo all’ultimo momento dell’attività senza mai
       dovranno tenere per mano i loro compagni di coppia e gui-  distogliere lo sguardo. Proponiamo, ogni trenta secondi,



          18       NUOVO        NEWS n. 254 dicembre 2024
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