Page 27 - DEMO Leggendari romani
P. 27
27
stori. In un primo momento Amulio non comprese chi
fossero:
– Zoticoni usciti dalla foresta – pensò.
Ma quando uno dei due gli si rivolse con falsa cor-
tesia, dicendogli: – Salute a te, nobile zio – quasi gli
venne un colpo.
Gli mancò il respiro, spalancò la bocca in cerca d’aria,
il cuore che batteva alla velocità di un cavallo al ga-
loppo; in un lampo l’identità dei due giovanotti gli fu
chiara.
– I figli di Rea Silvia – sospirò, non provò a difendersi
e non chiamò neppure le guardie.
Attraverso i gemelli, gli dei gli presentavano un conto
da pagare per tutte le malefatte commesse.
– Sì, siamo noi!
– Che volete da me?
– E ce lo chiedi pure? Vogliamo giustizia. Siedi su
un trono che non è tuo, sei il re di una città che non ti
appartiene – si arrabbiò Remo.
– Ci hai tolto la possibilità di conoscere nostra madre,
hai fatto del tuo meglio perché anche noi morissimo
– aggiunse Romolo.
I gemelli non persero tempo in chiacchiere: uccisero
Amulio.