Page 14 - DEMO Un mondo di parole classe 1
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I.I  APPROCCIO METODOLOGICO

            I bambini che iniziano a frequentare la prima classe, hanno già sperimentato, nella
            scuola dell’infanzia, la capacità dell’ascolto quando la loro maestra narrava le fia-
            be, o quando faceva ascoltare e vedere un video.

            Ma quanti di loro hanno acquisito l’abilità all’ascolto?
            quanti sono in grado, sin dai primi giorni di scuola, di prestare attenzione e di se-
            guire in silenzio un racconto, una consegna di gioco o di lavoro?
            Oggi viviamo in un mondo di rumori, che ci frastornano e ci disturbano.

            Nessuno più sembra apprezzare il silenzio e la quiete che ci consentono di perce-
            pire e di gustare i suoni della natura, men che mai i bambini che, se ci facciamo
            caso, più che parlare, gridano.
            Gridano giocando, gridano se devono chiedere qualcosa, gridano per sovrastare

            le voci degli adulti, della televisione, dei compagni…
            Ad essere obiettivi, dobbiamo riconoscere che anche noi adulti siamo poco pro-
            pensi all’ascolto e amiamo molto di più parlare per imporre le nostre idee e il no-
            stro pensiero piuttosto che ascoltare i punti di vista degli altri.

            Il nostro tempo è infatti caratterizzato dal fragore; è un tempo privo di silenzio,
            disarmonico e che, di conseguenza, non predispone all’ascolto.
            questa considerazione si ripercuote con tutta la sua valenza negativa sulla scuola
            che si preoccupa soprattutto di insegnare a scrivere, a leggere e parlare, ma non si

            preoccupa affatto di insegnare ad ascoltare, afferma Adler .
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            l’ascolto è un’attività della mente di chi riceve il messaggio, che deve saper cogliere,
            attraverso le parole, il pensiero, lo stato d’animo e l’intenzione dell’interlocutore.
            un’educazione all’ascolto è quindi indispensabile sin dai primi giorni di scuola e

            l’esempio deve venire proprio dagli insegnanti che, se vogliono essere ascoltati,
            devono parlare sempre con voce bassa, senza alzare il tono anche nei momenti più
            stanchi ed esasperati dell’attività didattica.
            Maria Montessori, la nostra grande educatrice, asseriva: “È necessario insegnare ai

            nostri bambini il silenzio […] per questo richiamo la loro attenzione su di me che faccio
            silenzio ”.
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            Provare per credere: i bambini abbasseranno subito il tono se ci si rivolgerà loro
            con calma e in modo tranquillo.

            Imparare ad ascoltare è allora un’abilità che si conquista e che va educata.
            Per educare all’ascolto ci si può servire di varie attività che non devono essere limi-
            tate ai primi giorni di scuola, ma che possono, anzi devono, proseguire lungo tutto
            l’anno scolastico ed essere riprese negli anni successivi.



            1. Mortimer J. Adler, Come parlare, come ascoltare, Armando, Roma 1984
            2. Maria Montessori, La scoperta del bambino, Garzanti, Milano 1970

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