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alunni di origine straniera
Primi passi nella lingua italiana
per alunni neoarrivati
compagni e, magari, in una successiva fase di potenzia-
mento, partecipare a giochi di descrizione come Indovina
di Rosetta POSTERINO chi oppure Mi presento, nel quale ogni partecipante si pre-
Docente di scuola primaria
senta scrivendo un numero prestabilito di qualità (aspetto
fisico e gusti per iniziare) su un foglietto che viene riposto
piegato dentro un contenitore; a turno ciascun giocatore
uando viene inserito in classe un bambino prove- pesca un biglietto e in base alla descrizione tenta di indi-
Qniente da un altro Paese la prima preoccupazione è viduare l’autore.
quella di trovare il modo più rapido possibile per capirsi In un successivo incontro di laboratorio mostriamo, dopo
reciprocamente; diventa quindi urgente la creazione di averle ritagliate da riviste, immagini riconducibili a diversi
un lessico comune di base, di un vocabolario minimo per stati d’animo (felice, triste, arrabbiato, spaventato) o a con-
la comunicazione quotidiana che consenta di compren- dizioni fisiche (stanco, affamato, raffreddato) e chiediamo
dere i bisogni fondamentali del neo arrivato, facilitare ai bambini di raggrupparle per similarità, dopodiché, aiutia-
la comunicazione con i compagni di classe, avviare il moli ad associare a ogni raggruppamento il nome dell’emo-
percorso di apprendimento e promuovere così un atteg- zione (felicità, tristezza…) o della condizione fisica.
giamento positivo nei confronti della nuova esperienza A questo punto pronunciamo in italiano la domanda “Sei
scolastica. arrabbiato/felice/stanco?” e i bambini iniziano a utiliz-
Proponiamo a tal fine alcune semplici attività realizzabili zarla tra loro e più tardi anche in classe con i compa-
nell’ambito del laboratorio di Italiano L2. gni durante i momenti di condivisione delle emozioni.
Come primo approccio, chiediamo ai bambini di toccare In un altro incontro si può lavorare sulla costruzione delle
e nominare le parti del viso, mostrando prima noi come si prime frasi minime.
fa e poi invitandoli a emularci. Progressivamente inseriamo A tal fine possono tornare utili i pittogrammi della CAA
la verbalizzazione delle azioni: “Con gli occhi vedo”, “Con per creare i cartellini “Mi piace” e “Non mi piace”, che
la bocca mangio”, ecc. i bambini possono utilizzare in base alle proprie prefe-
Successivamente proponiamo una scheda creata con i pit- renze (ad esempio “Mi piace la mela”, “Non mi piace
togrammi della CAA (Comunicazione Aumentativa Alterna- la pasta”) e poi altri cartellini raffiguranti azioni svolte
tiva), reperibili facilmente e liberamente in rete, in cui sono quotidianamente, che si potrebbero usare per raccon-
riportate le parole “occhi” e “capelli” abbinate a diversi ag- tare la propria giornata seguendo l’ordine cronologico
gettivi relativi a colori e forma (occhi/marroni, occhi/tondi, (“Mi sveglio”, “Mi alzo”, “Faccio colazione”, “Mi vesto”,
capelli/neri, capelli/ricci). “Vado a scuola”).
La stessa modalità può essere poi utilizzata con altre parti Infine i pezzi del tangram costituiscono un’utile risorsa per
del corpo in associazione a nuovi aggettivi (gambe/magre, imparare i nomi delle forme geometriche, mentre i giochi
spalle/larghe). di costruzioni possono essere utilizzati per introdurre i con-
In seguito i bambini possono utilizzare quanto appreso cetti topologici: ad esempio, “Metti il rosso sopra il blu”,
nell’intero gruppo classe, descrivendo oralmente i propri “Metti il giallo sotto il verde”.
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